#biodinamici

Tutte le nostre vigne di recente impianto sono state fatte con pali di legno e fili di nylon per evitare ogni inquinamento sia elettrostatico che chimico da ferro e zinco.

I drenaggi sono stati costruiti con l’antico metodo delle pietre ricoperte dalle canne che garantisce la durata e la naturalità del sistema.

Le vecchie vigne non sono state modificate nella loro struttura e conservano l’impianto del tempo e delle successive aggiunte e riparazioni con colonnini di cemento, acciaio e legno conferendo un particolare aspetto variegato ed antico.

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La nostra storia e la nostra indole ci hanno regalato questa meraviglia, i comuni, i piccoli stati, il campanilismo che da sempre ci caratterizza hanno fatto in modo che ogni ambito territoriale si distinguesse dall’altro salvando e/o selezionando i propri vitigni autoctoni tipici.

#solovitigniautoctoni

L’Italia, rispetto a tutti gli altri paesi produttori di vino, è quella che ha il maggior numero di vitigni autoctoni, la maggior parte sconosciuti agli stessi italiani.

 

Questa enorme ricchezza di biodiversità è qualcosa di unico nel mondo del vino e se fosse in mano ai francesi verrebbe sbandierata ai 4 venti e diverrebbe fonte di orgoglio nazionale, da noi, invece, passa quasi totalmente inosservata e addirittura andiamo a impiantare i vitigni d’oltralpe. Fortunatamente qualcosa sta cambiando.

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